
Sponsorizzare un familiare comporta diverse regole da rispettare. Il tuo attuale status ti permette davvero di sponsorizzare qualcuno? Chi puoi effettivamente sponsorizzare? E cosa dovresti considerare prima di avviare la procedura? ÍæÅ¼½ã½ã ti spiega tutto in modo semplice e chiaro.
Sponsorizzare familiari a carico: cosa devi sapere
Prima di tutto, assicurati che il tuo attuale status ti permetta di sponsorizzare un familiare. La normativa cambia se sei nativo del posto, residente permanente o temporaneo. In alcuni casi, gli studenti internazionali sono soggetti a restrizioni. Il, ad esempio, ha recentemente inasprito le regole per il ricongiungimento familiare. Al contrario, chi ha la Carta Blu Europea o un trova più semplice portare la propria famiglia a vivere con sé.
Requisiti da rispettare per poter sponsorizzare
Assicurati che i familiari che vuoi sponsorizzare soddisfino tutti i requisiti richiesti: casellario giudiziale pulito, rispetto dei periodi di permanenza indicati sul permesso di soggiorno (se il tuo familiare ha già viaggiato in passato), informazioni sul suo stato di salute. Anche tu dovrai rispettare alcune condizioni, come dimostrare stabilità economica, avere un lavoro e un casellario giudiziale senza precedenti penali.
Verifica la tua stabilità economica
Questo è uno degli aspetti più importanti quando presenti una richiesta di sponsorizzazione. Devi dimostrare di poter accogliere la tua famiglia, con un reddito e un lavoro stabili e un alloggio adeguato. In diversi Paesi, i requisiti di reddito per poter sponsorizzare i familiari sono stati aumentati. Se, ad esempio, hai prestiti non rimborsati o sei segnalato come cattivo pagatore e la tua situazione finanziaria risulta instabile, la richiesta di sponsorizzazione potrebbe essere rifiutata.
Rispetta i tempi di soggiorno
È illegale restare sul territorio oltre il periodo consentito, anche se sei sposato con un cittadino del posto o sei il familiare di un residente permanente. Questi legami, infatti, non ti autorizzano a ignorare le regole sui tempi di soggiorno.
Per i coniugi
Controlla attentamente cosa intende il Paese in cui vivi per "coniuge". Alcuni Paesi riconoscono le coppie di fatto, altri no. Se il Paese non le riconosce, dovrai essere sposato legalmente per poter sponsorizzare il partner. Ricorda che lo status del coniuge sponsorizzato può cambiare in caso di separazione o divorzio. In linea generale, se la sponsorizzazione è avvenuta prima della separazione, il coniuge non rischia nulla, ma tutto dipende dalla legislazione locale. In , per esempio, il vincolo di sponsorizzazione resta valido per tre anni dopo che il coniuge ha ottenuto la residenza permanente. Questo significa che, durante quel periodo, dovrai continuare a coprire i suoi "bisogni primari". Se invece la separazione avviene prima della richiesta di sponsorizzazione, la domanda viene normalmente rifiutata.
Sponsorizzare un familiare: il caso degli Stati Uniti
Negli , ma solo a determinate condizioni. Devi essere cittadino americano o residente permanente, e puoi sponsorizzare i familiari diretti o altri parenti stretti. Tieni presente che le procedure e i visti da richiedere possono variare in base al tipo di familiare da sponsorizzare.
Familiari diretti
Rientrano in questa categoria il coniuge, i figli non sposati sotto i 21 anni e i genitori. Puoi sponsorizzarli richiedendo un visto per il coniuge, un visto per i figli e un visto per i genitori. Non ci sono limiti al numero di visti che puoi richiedere per i familiari diretti.
Altri familiari stretti
In questa categoria rientrano fratelli e sorelle, per i quali è previsto il visto F-4, e i figli che non rientrano tra i familiari diretti. Si tratta di figli con più di 21 anni, non sposati (visto F-1) o sposati (visto F-3). Se sei residente permanente, puoi sponsorizzare il coniuge e i figli non sposati utilizzando il visto F-2A per il coniuge e i figli sotto i 21 anni, oppure il visto F-2B per i figli non sposati a partire da 21 anni.
Sponsorizzazione: cosa fare se il permesso di soggiorno è scaduto?
Se sei cittadino americano e hai sposato un espatriato con un permesso di lavoro temporaneo in scadenza, il permesso potrebbe essere scaduto dopo il matrimonio senza che sia stato possibile rinnovarlo, magari a causa della perdita del lavoro o per difficoltà burocratiche. Un altro caso possibile è che il coniuge sia arrivato quasi dieci anni fa con un visto da studente, scaduto da tempo.
Matrimonio e superamento del periodo di soggiorno legale
Molti pensano che sposare un cittadino del Paese permetta automaticamente, o almeno in tempi brevi, di regolarizzare la posizione di un espatriato che si trova nel Paese senza un permesso valido. In realtà , la situazione è molto più complessa.
Le autorità statunitensi chiariscono che chiunque rimanga nel Paese oltre la data indicata sul visto è considerato irregolare, indipendentemente dalla sua situazione personale, anche se sposato con un cittadino americano o facente parte della sua famiglia. In base a quanto tempo si supera il limite di permanenza, possono scattare diverse sanzioni.
Se il periodo in cui il coniuge è rimasto nel Paese oltre la scadenza del visto è stato inferiore a 180 giorni, non riceverà un divieto di rientro negli Stati Uniti in futuro. In questo caso, puoi valutare di avviare la procedura di sponsorizzazione, a condizione di rispettare tutti i requisiti richiesti. Tieni però presente che l'infrazione rimarrà registrata e dovrai dimostrare all'agente consolare che la vostra situazione è solida e credibile. Il rispetto dei tempi di soggiorno è infatti uno degli aspetti che viene valutato con attenzione durante la pratica.
Se il periodo di soggiorno irregolare va da 180 giorni a un anno, il coniuge non potrà rientrare negli Stati Uniti per 3 anni. Se invece è rimasto nel Paese senza un permesso valido per un anno o più, il divieto di rientro passa a 10 anni.
Eccezioni
Ci sono alcuni casi in cui le autorità americane non applicano sanzioni al coniuge o al familiare per aver superato i tempi di soggiorno consentiti. Ecco alcuni esempi:
- Il familiare ha meno di 18 anni.
- Ha presentato una richiesta di asilo che è ancora in fase di valutazione, e le autorità hanno riconosciuto la sua buona fede.
- La tua richiesta di sponsorizzazione (green card, proroga o cambio di status) è ancora in fase di revisione.
È possibile sponsorizzare un coniuge che si trova nel Paese senza un permesso valido?
Se sei un cittadino statunitense, le autorità americane riconoscono al tuo coniuge uno status prioritario, sempre all'interno delle regole previste. Questo status offre al coniuge due vantaggi principali:
- Può presentare una richiesta di cambio di status anche se si trova nel Paese senza un permesso valido, e spetterà alle autorità valutare il suo caso.
- La richiesta può essere presentata senza dover lasciare gli Stati Uniti e, se accettata, gli permetterà di ottenere la green card.
Nonostante questi vantaggi, la procedura resta complessa, quindi è importante avere a disposizione tutti i documenti che le autorità potrebbero chiedere. La domanda di cambio di status, per esempio, è possibile solo se il coniuge è entrato legalmente negli Stati Uniti e se il matrimonio è valido. Se invece sei un residente permanente e vuoi sponsorizzare un coniuge che vive nel Paese senza un permesso valido, il processo si complica.
Sponsorizzare un familiare: il caso dell'Italia
Controlla il tuo status
Prima di avviare qualsiasi procedura di sponsorizzazione per portare in Italia un familiare, verifica che il tuo status lo consenta. In Italia, la procedura di ricongiungimento familiare è disciplinata principalmente dal Testo Unico sull'Immigrazione (D.lgs. 286/1998, art. 29 e seguenti) e dai decreti attuativi (D.P.R. 394/1999).
Possono chiedere il ricongiungimento familiare gli stranieri titolari di un permesso di soggiorno, di almeno un anno, per motivi di lavoro subordinato, autonomo, asilo, protezione sussidiaria, motivi familiari o studio (art. 29 TUI). Gli stranieri con permesso di soggiorno per lavoro stagionale non possono chiedere il ricongiungimento familiare.
Per ricapitolare, come cittadino straniero residente in Italia, puoi avviare la procedura di ricongiungimento familiare se:
- Â Â Hai un permesso di soggiorno valido di almeno un anno per lavoro, asilo, studio, motivi religiosi o familiari.
- Â Â Hai un reddito sufficiente a mantenere te e i familiari da ricongiungere (almeno l'importo dell'assegno sociale annuale aumentato in base al numero di persone da ricongiungere).
- Â Â Hai un alloggio idoneo che rispetti i requisiti igienico-sanitari e abitativi previsti dalla normativa regionale e locale.
Dovrai presentare la richiesta di nulla osta al ricongiungimento sul portale del Ministero dell'Interno (Sportello Unico per l'Immigrazione).
Se sei un cittadino italiano
Se sei un cittadino italiano e vuoi far venire a vivere in Italia tuo marito o tua moglie che non ha cittadinanza europea, non devi seguire la procedura di ricongiungimento familiare prevista per gli stranieri residenti in Italia. In quel caso servono requisiti di reddito e di alloggio, ma per gli italiani che vogliono portare il coniuge straniero in Italia queste regole non si applicano.
Il tuo partner dovrà richiedere un visto per motivi familiari presso il consolato italiano nel suo Paese. Una volta ottenuto il visto e arrivato in Italia, potrà chiedere il permesso di soggiorno per motivi familiari, che gli permetterà di vivere, lavorare e accedere all'assistenza sanitaria in Italia, a patto che il matrimonio sia valido e registrato. La procedura è più semplice e non serve dimostrare un reddito o un alloggio, ma il matrimonio deve essere autentico. Le autorità italiane possono controllare che non si tratti di un matrimonio di comodo solo per ottenere il permesso di soggiorno.
In sintesi, come cittadino italiano puoi far venire in Italia il tuo coniuge senza dover dimostrare requisiti economici o abitativi, ma devi seguire le procedure per il visto e assicurarti che il matrimonio sia in regola.
Fonti: