
Athul è originario del Kerala, in India. Dopo aver lavorato per qualche tempoÌýa Bangalore, vola in Italia per un progetto imprenditoriale. Anni dopo, una nuova opportunità lo porta in Belgio, dove attualmente vive con la moglie e la figlia. Ci parla del suo percorso.Ìý
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Raccontaci un po' di te
Vengo dalla parte meridionale dell'India, sono nato nello Stato delÌýKerala. Sono cresciuto in un piccolo villaggio tra leÌýrisaie. Ora vivo in Belgio conÌýmia moglie e mia figlia di 2 anni. Sono un ingegnere e lavoroÌýnel settore delle telecomunicazioni.Ìý
Cosa ti ha spinto a lasciare l'India?
Dopo aver lavorato a Bangalore, grazie alla mia professioneÌýho avuto l'opportunità diÌýandareÌýin Italia. Inizialmente si trattava di un progetto di tre mesi ma alla fine ci sono rimasto parecchi anni. Abitavo vicino a Milano. Ricordo con piacere la mitezza del clima e ovviamente la pizza!
Dove risiedi attualmente e da quando?
Vivo ad Anversa dal 2015.ÌýLa mia vita è cambiata dopo che sonoÌýarrivatoÌýin Belgio. In pochi mesi ho conosciuto la mia dolce metà . Ci siamo sposati nel 2016 e ora abbiamo una stupenda bimbaÌýdi 2 anni.
Hai avutoÌýdifficoltà adÌýadattarti alla vitaÌýinÌýBelgio?
Dire di no. Ho avuto la fortuna di incontrareÌýdei padroni di casa meravigliosi, Sonia e Peter. Mi hanno affittatoÌýil loro mini appartamento. Ricordo ancora quando sono venuti a prendermi in aeroporto, il giorno dell'arrivo. Mi sono sentito subito in famiglia al contrario invece dell'Italia dove ho incontrato qualche difficoltà a socializzare legata al fatto cheÌýnon parlavo la lingua. In Belgio tutti parlano inglese e non ho avuto problemiÌýa sbrigare tutte le formalità .Ìý
Cosa ne pensi dellaÌýqualità diÌývita in Belgio, e ad AnversaÌýin particolare?
Per come la penso, siamo gli artefici della nostra qualità di vita. Io ho fatto la scelta di vivere fuori dal centro città e ne sono molto felice. Qui in Belgio tutto costa caro e si pagano tante tasse. Certo lo stipendio è buono ma è sudato.ÌýAnversa è una città bellissima, vibrante e affascinante.
Come ti senti ora che le restrizioni sono state tolte?
Sono davvero sollevato.ÌýDurante la pandemia sono andatoÌýin ufficio quasi tutti i giorni, per accedere alle apparecchiature di laboratorio. Non c'era quasi nessuno ma ora i miei colleghi stanno rientrando. La vitaÌýsta tornando lentamente alla normalità . AmmettoÌýdi aver sempre dato la libertà per scontata e, nel momento in cui è mancata, mi sono resoÌýconto del suo valore. Da questa pandemia porto a casa diverse lezioni.Ìý
Vorrei spendere due parole circa la campagna vaccinale in atto per dire che quando sono andato a fare la prima dose tutto era ben organizzato, non c'è stato nessun ritardo e il personale è stato professionale. Per me è stata un'esperienza positiva.
CheÌýimpatto ha avuto la pandemia sul tuo lavoro?
Il settore delle telecomunicazioni, che è quello in cui opero, non ha risentito della crisi, anzi. Dato che molti colleghi non erano presenti, ho dovuto farmi carico di tanteÌýresponsabilità nei mesi scorsi. Invece che 2.200 impiegati in tempi normali, eravamo solo 50.ÌýDiciamo che l'ufficio è diventato la mia seconda casa.Ìý
Come funziona attualmente il mercato del lavoro belga?Ìý
Si staÌýriprendendo ma con specificiatà Ìýdiverse rispetto al passato perchè ora tante offerte danno l'opportunità di lavorare da remoto. La pandemia ha dato largo spazio allo smart working. Il lavoro a distanza ha i suoi pro e i suoi contro. E' troppo presto per dire se questa tendenzaÌýsarà di beneficio per il mercato del lavoro locale.
Cosa consigliÌýa chi volesseÌýtrasferirsi in Belgio durante o dopo la pandemia?
Il Belgio offre unÌýottimoÌýequilibrio tra lavoro e vita privata. La maggior parte delle aziende sono abituate ad assumere stranieri e hanno familiarità con le procedure da seguire per l'assunzione. RimanenteÌýin contatto continuo con il futuro datore di lavoro e assicuratevi di fornire in tempo utile tutti i documenti necessari per l'ottenimento del visto o del permesso di residenza. Se dovete fare la quarantena in arrivo, chiedete all'azienda di prenotare un hotel per l'intero periodo e possibilmente di fornirvi un alloggio temporaneo dove vivere mentre cercate casa.
Cosa ti manca di più del tuo paese d'origine?
Sicuramente i miei genitori e tutti i parenti. A causa delle restrizioni sui viaggi non sono andatoÌýa trovarliÌýcome d'abitudine, e quando hanno avuto bisogno di me, ero lontano.Ìý
C'è qualcosa che avresti fatto diversamente riguardo al tuo trasferimento?
Forse avrei dovuto negoziare meglio con il datore di lavoro gli estremi del pacchetto per il trasferimentoÌýdall'Italia al Belgio. Al tempo non chiesi di fornirmi un alloggio o altro tipo di supporto logistico. Alla fine mi sono dovuto arrangiare ma ce l'ho comunque fatta.Ìý