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Paesi Bassi: nuovo programma d'integrazione per gli espatriati

canal a Amsterdam
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Scritto daAsaël Häzaqil 09 Luglio 2025

La consigliera comunale di Amsterdam e capogruppo del Partito Laburista (PvdA), Lian Heinhuis, ha lanciato una domanda diretta per spingere aziende e residenti a ripensare al ruolo degli espatriati nella comunità locale. La sua proposta, “Maak van Amsterdam je thuis†(“Rendi Amsterdam la tua casaâ€), era stata inizialmente respinta, ma il 12 giugno ha ottenuto il via libera dal Consiglio comunale. L'obiettivo è chiaro: aiutare gli espatriati a sentirsi davvero parte della vita di Amsterdam.

La ragione è che vivere in una città, che sia per pochi mesi o per molti anni, significa molto più che affittare casa o andare al lavoro. Vuol dire poter scambiare due chiacchiere con i vicini, sapere quando si terrà la prossima riunione di condominio o capire come funziona la raccolta dei rifiuti. Significa, se non altro, mostrare interesse per il posto che ora chiami casa.

Per molti abitanti di Amsterdam è difficile creare un vero legame con gli espatriati. Questi ultimi spesso ricoprono ruoli ben pagati e vivono in modo agiato, tendendo a fare gruppo tra loro senza integrarsi con la popolazione locale. Alcuni residenti temono che gli espatriati stiano facendo salire i prezzi delle case, che l'inglese stia sostituendo l'olandese nella vita di tutti i giorni e che la città stia perdendo la sua autenticità.

L'iniziativa di Heinhuis punta a colmare questa distanza. Porta anche l'attenzione su un problema più profondo: la disuguaglianza nelle aspettative di integrazione tra diversi gruppi di migranti. Ad esempio, agli immigrati a basso reddito viene normalmente richiesto di imparare l'olandese e conoscere la cultura del Paese mentre per gli espatriati benestanti, i cittadini dell'UE e i professionisti di passaggio queste aspettative spesso non esistono. Ma perché questa differenza?

Il programma “Maak van Amsterdam je thuis†(“Rendi Amsterdam la tua casaâ€) propone un approccio più equilibrato: offrire corsi di lingua agli espatriati, introdurli alla vita civica e alle norme culturali olandesi, e verificare le loro conoscenze con un esame finale. A finanziare l'iniziativa contribuirebbero anche i datori di lavoro, che traggono vantaggio da questa forza lavoro internazionale.

I sostenitori sottolineano che non si tratta di puntare il dito contro qualcuno. Si tratta, piuttosto, di tendere una mano: incoraggiare gli espatriati a costruire un legame più autentico con la città e con le comunità in cui vivono, partecipando alla vita del quartiere e contribuendo a creare una Amsterdam in cui tutti possano sentirsi davvero a casa.

Fonti:

Vita quotidiana
Paesi bassi
A proposito di

Asaël Häzaq, web editor specializzato in notizie politiche e socioeconomiche, osserva e decifra le tendenze dell'economia internazionale. Grazie alla sua esperienza come espatriata in Giappone, offre consigli e analisi sulla vita da espatriato: scelta del visto, studi, ricerca di lavoro, vita lavorativa, apprendimento della lingua, scoperta del Paese. Titolare di un Master II in Giurisprudenza - Scienze Politiche, ha sperimentato anche la vita da nomade digitale.

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